Luigi Starace, Luistar

Luistar Canvaval - Saudade Sipontina

on going project from 1998 about  the "Carnevale Dauno di Manfredonia"

showed on:         Borgo Tempo Perso, Manfredonia, 2009- Turin Photo Festival, Un altro sguardo,Torino 2008, - Nikon Club Italia, on line,2008 - Photographers Exhibition, 2004/2007 - Bifurcaciones.cl, 2005 


Il Carnevale Dauno di Manfredonia in fotografia come non l'avete mai visto.

Fotografo con passione il mio carnevale, il Carnevale Dauno di Manfredonia cioè, cercando in ogni occasione di offrirne in immagini una lettura alternativa, speculativa e creativa. Alternativa nel cercare i momenti e i contenuti meno appariscenti ma costitutivi del momento di collettività; speculativa nell’ indagare forte della mia preparazione culturale ed esperienza in materia gli aspetti comunicativi e antropologici della comunicazione interpersonale; creativa nella tecnica di ripresa, mai uguale negli anni, così come il Carnevale, umorale e quindi sincrona con le oscillazioni empatiche dello Stesso. Nella ricerca di linguaggi espressivi idonei e riassuntivi dell’evento ,si che è nella memoria che la sintesi di emozioni e realtà si comiugano producendo il ricordo, ho cercato di coniugare l’interpretazione artistica e una lettura psicologica a stampo gruppale di matrice bioniana partendo dal pensiero sui gruppi dello psicanalista e psichiatra W.R. Bion.


Luigi Starace



Voglia di luce 

by Roberto Gabriele   (Tau Visual)

Picture
reportage 1998/2008
La fotografia anche etimologicamente è luce, scrittura di luce. Luce non significa solo sole o giorno ma talvolta anche notte. Luigi Starace non ha dubbi: la luce compone la fotografia. Nella sua fotografia la luce crea colori e volumi, contrasti e movimenti, vita e personaggi. Il tema del carnevale è uno di quelli cari all'Autore che per una volta mette da parte la sua vena ironica con la quale racconta in genere il suo mondo e ci parla di un evento facendolo raccontare all'evento stesso.

Qui si cerca di esprimere degli assunti ben precisi che possono essere addirittura messi in ordine di importanza o, per così dire... di apparizione: la prima cosa che si nota è la ricerca della luce totale. Le immagini appaiono straripanti di luce, fin troppo luminose per essere dei "notturni". Ma la grande novità di queste fotografie sul Carnevale è proprio data dalla loro personalità: sono brillanti, prive di angoli bui, di zone nascoste. Il flash di Luigi Starace arriva dappertutto perchè .... perchè non lo usa! La sua fotocamera scova tutti i dettagli degli ambienti notturni proprio perchè le immagini sono al limite della sovraesposizione .... Tecnicismo ad oltranza, dunque? Assolutamente no!

La motivazione di tutto questo risiede nell'aver ben capito lo spirito della Festa che Starace racconta: il Carnevale è un inno alla gioia e la gioia è nella luce, ogni festa che si rispetti è piena di luce. E ogni festa vuol dire vita, movimento, evoluzione e cambiamento: questo è il secondo dogma su cui Starace si sofferma a riflettere. Per raccontare la luce e la festa in movimento il fotografo imposta i tempi più lunghi che può sulla sua fotocamera e il gioco è fatto! Le sue immagini sono mosse per sottolineare che nel Carnevale tutto è in divenire, tutto è cambiamento, anche la stessa metafora delle maschere altro non è che un mutamento di identità. Tutto scorre e nelle sue immagini anche il tempo fluisce con naturalezza. Le figure filano nel fotogramma come fumo mosso dal vento.

Questo è il terzo cardine di Starace: la leggerezza. Le sue immagini sono leggere e allegre, libere e istintive. Ciò che vediamo sono i colori che riempiono le immagini, poco o nulla ci interessa dei volti, tutto invece riguarda i gesti, (armonia. Tutti sembrano danzare in queste immagini, anche coloro i quali camminavano semplicemente, tutto sembra muoversi anche quando l'unico movimento era quello del polso del fotografo mentre scattava a mano libera per seguire il ritmo di ciò che accadeva davanti ai suoi occhi.

Ma veramente gli occhi vedevano questo? No. Ve lo dice un fotografo. I vostri occhi non avrebbero visto quasi nulla di tutto questo: l'ambiente non era così luminoso come sembra nelle foto che invece ci raccontano che luminoso era (animo di chi le ha scattate, di chi così ha sentito e vissuto quei momenti con la sua sensibilità ed esperienza. I colori vivi nella notte buia non erano così brillanti come qui appare, ciò che noi vediamo in queste immagini è invece la percezione che di tutto questo che l'Autore ha vissuto in quel momento, Starace ci vuol raccontare, e ben ci riesce, le emozioni che ha vissuto, le sue sensazioni, diverse da quelle di chiunque altro fosse presente a questo carnevale di un piccolo, qualunque, anonimo, paese della Provincia nell'Italia meridionale che in queste splendide fotografie sembra la sfilata dei carri di Rio de Janeiro.

                                                                                                                                                                                                                       Roberto Gabriele    www.robertogabriele.it 

Luigi Starace, Luistar